IMAGINARIUM

IMAGINARIUM

Acqua Foundation e LVRSustainable di LUISAVIAROMA lanciano presso Fondazione Riccardo Catella il primo incontro di IMAGINARIUM – COME LE INDUSTRIE CREATIVE STANNO RIPENSANDO LA SOSTENIBILITÀ, una conferenza che coinvolge i rappresentanti delle industrie creative e una mostra dell’artista internazionale Marion Baruch, che affronta i temi del riuso e dello spreco nel mondo della moda.

L’attuale ed evidente incapacità di porre fine alla crisi ambientale e climatica o almeno cercare di  tenerla sotto controllo, è uno dei più grandi problemi collettivi relativi allo scenario che abbiamo di fronte. L’umanità non ha mai dovuto confrontarsi con una sfida più complessa, ambiziosa e di vasta portata di quella di arrestare il collasso del nostro ecosistema e stabilizzare il clima.

In tale contesto le Industrie Creative sia per impatto, sia per la risonanza che rivestono nell’opinione pubblica, possono rivestire un ruolo fondamentale nell’identificare soluzioni sostenibili a lungo termine e contribuire ad indirizzare i comportamenti individuali.

Le Industrie Creative in Italia rappresentano oggi un fatturato annuo di oltre 200 miliardi di Euro e circa 2 milioni di occupati. Sono settori a elevato valore aggiunto e strategici per la competitività del Paese, con l’opportunità di fare sistema e guidare un rinnovamento e un cambio di paradigma culturale a livello nazionale e europeo per una trasformazione sostenibile dell’industria. In un contesto generale che ha visto il susseguirsi di emergenze, la transizione ecologica rappresenta infatti una risposta per riposizionare e riconquistare una posizione di leadership che consenta una crescita duratura di lungo periodo.

 IMAGINARIUM si articola su due momenti principali: 

–   una conferenza in cui rappresentanti delle Industrie Creative si confrontano sui temi della sostenibilità e sui cambiamenti in atto, aprendo a proposte da portare avanti nel corso dei prossimi mesi;

–   un progetto artistico sulla sostenibilità con installazioni site-specific di Marion Baruch, artista significativa ed internazionale il cui lavoro è realizzato in fili e tessuti di scarto recuperati dagli atelier di moda.

Nell’ambito della conferenza discutono di queste opportunità e proposte: Alessandra Rossi – CEO Luisaviaroma, Carlo Capasa – Presidente Camera della Moda, Luca Travaglini – Founder Planet Farm, Stefano Boeri – Studio Boeri e Presidente della Triennale di Milano, Fabio Novembre – Studio Novembre, Valentina Cerolini – Deesup, Kelly Russell Catella – Head of Sustainability and Communication Coima, Andrea Rosso – MYAR Founder & Diesel Sustainability AmbassadorGinevra Rossini, Anja Leuenberg, Andrea Conti –  Studio Andreco Artista, Noah Stolz – Curatore Internazionale Marion Baruch, Francesco Perrini – Direttore del Sustainability Lab e Presidente Comitato Sostenibilità Bocconi, Fernanda Hernandez – LVRSustainable, Gabriele Bonfiglioli co-founder Acqua Foundation. 

A seguire della conferenza e a rafforzare il legame tra arte e impegno sociale e mezzo di comunicazione che meglio rappresenta le trasformazioni e sfide in corso IMAGINARIUM prevede l’intervento di Marion Baruch negli spazi della Fondazione Catella. Opere che restituiscono vita a qualcosa che andrebbe perduto, “sprecato” e che rappresenta un legame con un “brand” che la Baruch aveva inventato tempo fa, quando si firmava con lo pseudonimo “Name Diffusion”, per sottolineare l’importanza della moda e dell’arte da un punto di vista relazionale e sociale, e non commerciale. 

ARTISTA (BIO) 

Marion Baruch

Nata nel 1929 in Romania, attualmente vive e lavora in Italia. Propone un’opera femminile, socialmente impegnata e audace che mira costantemente a mettere in discussione il proprio status esplorando dimensioni infinitamente nuove talvolta trovate ai margini della scena artistica attraverso l’uso di performance, installazioni e sculture caratterizzate da posizioni politiche e poetiche anti-establishment. Il suo lavoro recente persegue questa ricerca dialettica tra arte e società. Utilizzando gli avanzi dell’industria tessile, queste sculture in tessuto introducono un dialogo tra due forze immateriali: lo spazio e la memoria. Il dialogo come forma di creazione; i rifiuti come oggetto potenziale; il vuoto come forma del possibile e la mediazione come atto di creazione sono alcune delle regole del gioco che Marion Baruch ha sempre fedelmente osservato. In questo modo l’artista affronta temi legati al corpo, al mondo produttivo e al consumo delle risorse.

SITO WEB